“On SENSE” è nata come esplorazione dei contenitori corpo e spazio, come mappatura di memorie rivelate. Si gesta in un appartamento e si manifesta in luoghi altri, spazi eterotropici che rendono plastica l’azione.
Il Senso intimo dell’esserci, lo specchio dell’interiorità, agisce nel riflesso che emerge tra il fruitore e l’esecutore attivo, l’azione si muove dunque tra il” pubblico, generatore e il corpo risuonatore”, tra un vuoto che si fa SensAzione, un foglio bianco in cui scrivere la storia nell’istante in cui si riceve.
Cosa accade se permettiamo al vuoto di agire? Cosa accede se ci rendiamo disponibili? Cos’è la storia, se non un insieme di fattori sincronici che si susseguono? Possiamo dire di essere nel presente e contemporaneamente di avere un tracciato da seguire?
Domande che si offrono come punto di riflessione, un esperimento sensoriale condiviso, un esserci nell’ascolto, una forma manifestata di non separazione.